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24 novembre 2007

Vagrant Story

Vi presento uno tra i più bei giochi usciti sulla scatoletta grigia (PsOne), giocato quasi tutto nel 2000, e che riscopro ogni tanto emulato sul pc. (posseggo il gioco originale)

Vagrantstorycover.jpg (57877 bytes)Recensione: Yasumi Matsuno, game designer di Final Fantasy Tactics, affermò dichiaratamente di non credere nella politica dei seguiti scontati, bensì nell'incorporare alcuni elementi delle sue precedenti creazioni in un progetto nuovo ma completamente differente. Le sue nobili intenzioni si concretizzarono nell'incredibile Vagrant Story, superbo esempio di come si possa affiancare una realizzazione tecnica impareggiabile ad una meccanica di gioco complessa e profonda. Contrariamente a quanto si possa dedurre dal suo aspetto marcatamente spettacolare, Vagrant Story è un gioco strategico travestito da action adventure. Sebbene questa maschera regga piuttosto bene (prima che uscisse sul mercato, le riviste specializzate lo bollarono erroneamente come un Metal Gear Solid in stile medievale), è sufficiente impugnare il joypad per circa un quarto d'ora per scoprire attesa e ponderazione...

Trama: Ashley Riot, un Riskbreaker al servizio dei Cavalieri di Valendia, si incarica di catturare sul luogo del misfatto il misterioso Sidney, cultore dell'ormai estinta setta di Müllenkamp, la maga danzante. Si dà il via ad una catena di eventi, narrati da una regia magistrale, che porteranno il nostro eroe alla scoperta di una città nascosta, in cui le arti magiche giacciono sopite da millenni: Lèa Monde.
I nemici che vi deambulano, oltre ad essere splendidamente realizzati, sono di una varietà tale da far impallidire il giocatore. Questa molteplicità si rivela oltremodo strutturale: lo status di ogni avversario consta di ben quindici attributi, tra sensibilità alle armi, classi ed affinità elementali. Ecco che all'improvviso le cose cominciano a complicarsi, e il pubblico si divide: chi gradisce tipologie ludiche precise e prevedibili inizia puntualmente a storcere il naso; ma per gli orfani di Final Fantasy Tactics e, più in generale, per i fans dei giochi di avventura, Vagrant Story è una vera manna. Il fascinoso sistema di combattimento è infatti un ibrido tra il succitato RPG strategico e Parasite Eve (produzione adventure targata anch'essa Squaresoft). Quando il nostro Ashley vorrà darle di santa ragione ai suoi oppositori, si aprirà una griglia sferica che indica sia il raggio d'azione dell'arma che i bersagli disponibili. Una volta scelto il malcapitato, potremo sferrare il colpo mirando alla parte del corpo che preferiamo.
Ed ora arriva il bello: premendo un tasto al momento giusto infliggeremo un colpo aggiuntivo, con la possibilità di concatenare combo ad oltranza; ciò demolirà l'avversario, ma incrementerà notevolmente il valore del Risk. Si tratta del rovescio della medaglia: con un Risk elevato si subiscono danni maggiori, e per di più la percentuale di riuscita dei nostri attacchi scende drammaticamente. Per non annoiarvi con altre elucubrazioni teoriche sull'innovativa metodologia tattica, citeremo invece alcuni esempi pratici per confermarne la raffinatezza e l'ingegnosità. Spesso infatti potremo capire quale tipo di arma utilizzare basandoci soltanto sull'aspetto dell'avversario: serviranno a poco armi appuntite contro uno scheletro animato, le sue ossa cederanno più facilmente alle armi contundenti. Se poi ci troviamo di fronte un elementale di fuoco, sarà opportuno assicurarsi che il nostro strumento di offesa abbia un'affinità acquatica, coadiuvandoci con magie dello stesso attributo. Avete capito bene: Ashley, oltre a saper maneggiare armi di ogni forma e misura, si diletta pure con la stregoneria. Quando poi non ha proprio nient'altro da fare, si improvvisa addirittura armaiolo: forgiare lame, legando metalli diversi nei vari workshop sparsi per Lèa Monde sarà di vitale importanza per potenziare il nostro arsenale. Vale la pena spendere le ultime lodi per il lato audiovisivo; il motore grafico spreme i chip di PsOne al limite estremo, mentre l'epica colonna sonora è orchestrata da un ispiratissimo Hitoshi Sakimoto. Davvero impossibile fare di meglio. Ricordandovi che è impossibile annoverare tutte le finezze, i tocchi di classe, le numerose ciliegine sulla torta di questa opera ludica, vi auguriamo sinceramente di immergervi in una delle migliori avventure mai concepite su Psx.

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Prossimamente un post con indicazioni sul mondo dell' emulazione.

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