Giorgio,
un uomo originario della Cappadocia, era tribuno militare in Palestina.
Fu lì che dopo essersi convertito al Cristianesimo donò tutti i suoi beni ai poveri. Dopo, durante la persecuzione di Diocleziano, Giorgio fu arrestato e torturato più volte superando tuttavia queste prime difficoltà. Più in là però fu definitivamente catturato e condannato al martirio come decapitato. Già nel IV secolo sorse un santuario a Lydda in Palestina, dove c'era la sua tomba. Il culto di S.Giorgio, visto come santo patrono dei cavalieri, ebbe un maggio sviluppo nel periodo delle crociate, durante le quali si pensa sia nata la leggenda di S.Giorgio che uccide il drago. Baden Powell stesso ha scelto San Giorgio come patrono di tutti gli scout per le sue virtù e i suoi ideali.
Come abbiamo visto il culto di questo santo è antichissimo, ma la sua figura non è affatto leggenda, come qualcuno aveva fatto credere.
“I cavalieri avevano scelto S.Giorgio come Santo Patrono perché era il solo santo che venisse rappresentato a cavallo. …adesso S.Giorgio è anche il Santo Patrono degli scouts di tutto il mondo, e quindi tutti gli esploratori dovrebbero conoscere la sua storia.
Giorgio nacque in Cappadocia nell’anno del signore 303. A diciassette anni si arruolò come soldato di cavalleria e presto divenne famoso per il suo coraggio.
Una volta giunse in una città chiamata Selem: vicino a questa città viveva un dragone, al quale si doveva dare ogni giorno in pasto uno degli abitanti, scelto a sorte.
Il giorno in cui giunse là San Giorgio la sorte era caduta sulla figlia del re. S.Giorgio decise che ella non doveva morire, e così uscì a combattere contro il drago, che viveva in una vicina palude, e lo uccise.
San Giorgio è il modello a cui dovrebbe ispirarsi ogni scout. Quando si trovava di fronte ad una difficoltà o ad un pericolo, per grande che fosse – anche sotto forma di dragone – egli non lo evitava, né lo temeva, ma lo affrontava con tutta la forza che poteva infondere in sé e nel suo cavallo. Malgrado non fosse armato adeguatamente per un tale scontro – aveva semplicemente una lancia – si slanciò sul suo avversario, fece del suo meglio, e alla fine riuscì a superare una difficoltà contro cui nessuno aveva osato cimentarsi.
Ed è proprio così che uno scout dovrebbe fronteggiare le difficoltà e i pericoli, per grandi e spaventosi che possano sembrare, e malgrado egli stesso possa essere mal equipaggiato per la lotta.
Deve andargli incontro arditamente e fiduciosamente e usare le sue migliori facoltà per cercare di superarli: in questo modo è probabile che gli arrida il successo.
La festa di san Giorgio è il 23 Aprile. In questo giorno tutti i veri scouts si fanno uno speciale dovere di meditare la Legge e la Promessa: ricordatevelo al prossimo 23 Aprile e mandate un messaggio di saluto a tutti gli scouts del mondo.”
Le virtù e gli ideali di San Giorgio, nonostante il tempo, risultano ancora attuali e validi. Per questo è importante che ogni capo sappia spiegare con chiarezza ai propri ragazzi la figura di questo santo da prendere come esempio.
un uomo originario della Cappadocia, era tribuno militare in Palestina.
Fu lì che dopo essersi convertito al Cristianesimo donò tutti i suoi beni ai poveri. Dopo, durante la persecuzione di Diocleziano, Giorgio fu arrestato e torturato più volte superando tuttavia queste prime difficoltà. Più in là però fu definitivamente catturato e condannato al martirio come decapitato. Già nel IV secolo sorse un santuario a Lydda in Palestina, dove c'era la sua tomba. Il culto di S.Giorgio, visto come santo patrono dei cavalieri, ebbe un maggio sviluppo nel periodo delle crociate, durante le quali si pensa sia nata la leggenda di S.Giorgio che uccide il drago. Baden Powell stesso ha scelto San Giorgio come patrono di tutti gli scout per le sue virtù e i suoi ideali.
Come abbiamo visto il culto di questo santo è antichissimo, ma la sua figura non è affatto leggenda, come qualcuno aveva fatto credere.
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Giorgio nacque in Cappadocia nell’anno del signore 303. A diciassette anni si arruolò come soldato di cavalleria e presto divenne famoso per il suo coraggio.
Una volta giunse in una città chiamata Selem: vicino a questa città viveva un dragone, al quale si doveva dare ogni giorno in pasto uno degli abitanti, scelto a sorte.
Il giorno in cui giunse là San Giorgio la sorte era caduta sulla figlia del re. S.Giorgio decise che ella non doveva morire, e così uscì a combattere contro il drago, che viveva in una vicina palude, e lo uccise.
San Giorgio è il modello a cui dovrebbe ispirarsi ogni scout. Quando si trovava di fronte ad una difficoltà o ad un pericolo, per grande che fosse – anche sotto forma di dragone – egli non lo evitava, né lo temeva, ma lo affrontava con tutta la forza che poteva infondere in sé e nel suo cavallo. Malgrado non fosse armato adeguatamente per un tale scontro – aveva semplicemente una lancia – si slanciò sul suo avversario, fece del suo meglio, e alla fine riuscì a superare una difficoltà contro cui nessuno aveva osato cimentarsi.
Ed è proprio così che uno scout dovrebbe fronteggiare le difficoltà e i pericoli, per grandi e spaventosi che possano sembrare, e malgrado egli stesso possa essere mal equipaggiato per la lotta.
Deve andargli incontro arditamente e fiduciosamente e usare le sue migliori facoltà per cercare di superarli: in questo modo è probabile che gli arrida il successo.
La festa di san Giorgio è il 23 Aprile. In questo giorno tutti i veri scouts si fanno uno speciale dovere di meditare la Legge e la Promessa: ricordatevelo al prossimo 23 Aprile e mandate un messaggio di saluto a tutti gli scouts del mondo.”
(da Scautismo per ragazzi)
Le virtù e gli ideali di San Giorgio, nonostante il tempo, risultano ancora attuali e validi. Per questo è importante che ogni capo sappia spiegare con chiarezza ai propri ragazzi la figura di questo santo da prendere come esempio.
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